Intendente Generale

Ultima modifica 24 luglio 2023

Trascrizione
PARERE DEL SIG. INTENDENTE GENERALE PER UNA POPOLAZIONE IN LONGOSARDO

Tempio 12 luglio 1738
L’ultimo spediente per estirpare affatto i contrabbandi di Gallura sarebbe di costruire una villa in Longon Sardo, e già vari di questi principali di Tempio m’han detto che caduno di essi v’avrebbe fabbricata una casa. Eravi anticamente una Città chiamata Orbia di cui si veggono ancora le ruine, in quel sito l’aria è buona, non v’è intemperie, vi sono acque dolci; ed a mio senso parmi che sia luogo di tutta la Sardegna il più proprio, ed in cui maggiormente convenga fabbricarvi una Villa per trovarsi una Torre che la difende, per esservi un buon porto attiguo, per il commercio c’ivi s’introdurrebbe, perché la maggior parte de Bastimenti che corrono il mare dalle parti di Francia ed Italia passano in quelle bocche, e finalmente perché terrebbe in una tal suggestione Bonifacio, che non vi potrebbe partir gondola da quel porto, senz’essere osservata per qual parte si volga. Bonifacio non può vivere senza la Gallura, onde anche quando s’imponesse ai Bonifacini la pena di morte capitando in queste Marine, s’esporrebbero piuttosto a farsi impiccare, che lasciar di venirvi, perché questi mancano quasi d’ogni sorta di viveri, che la Gallura lor provvede, onde quel gran commercio che fassi nel porto di Bonifacio della quantità di generi che traggono frodolosamente da queste Marine, si farebbe con molto vantaggio di questo paese, e dell’interesse Reggio di Longon Sardo trovandosi una popolazione in quel porto, la quale facilmente s’introdurrebbe colla gente e Pastori di Gallura, ed anche forestieri per essere un luogo in cui vi sono colline e pianure per piantar vigne e seminar grano, ed ove altre convenienze che porta seco tal Porto, inviterebbero la gente a popolarlo.

Questo cimelio, che se non ha alcun pregio letterario, ne ha uno storico negli annali del caro mio Paese d’elezione, fu per mia cura fedelissimamente copiato nell’Archivio di Stato di Cagliari e donato al Comune il 22 febbraio 1911.
Firmato
Pietro Meloni Insegnante


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